Le carenze infrastrutturali del trasporto pubblico Italiano
pongono, secondo uno studio condotto lo scorso anno
dall’Osservatorio Autopromotec, il ns. paese al primo posto
in Europa per tasso di motorizzazione con 62,4 auto ogni 100
abitanti, in crescita di 2,3 punti rispetto al 2008 e davanti alla
Germania, con 55,7 auto per abitante, alla Spagna (49,3 auto
ogni 100 abitanti), alla Francia (47,9 auto ogni 100 abitanti) e al
Regno Unito (con 47.2 auto ogni 100 abitanti). Tale enorme massa
di veicoli circolanti determina di per sé seri problemi di viabilità,
l’accesso del pubblico alle destinazioni finali. Se vantaggiosi
dal punto di vista economico per le ragioni sopra descritte, i
parcheggi coperti presentano peraltro una serie di rischi teorici,
legati all’esposizione al monossido di carbonio (CO), al biossido
di azoto (NO
2
), al benzene (C
6
H
6
), e al particolato (PM2.5 e PM10)
comunemente presenti negli scarichi, come pure al possibile
insorgere di incendi, che impongono l’adozione di precise misure
per assicurare la buona salute e la sicurezza degli occupanti.
Essenziale a tale scopo, unitamente all’installazione di efficaci
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ulteriormente aggravati dalla natura delle ns. città, in gran parte
sorte intorno a centri storici nati quando la motorizzazione di
massa era di là da venire. La crescente richiesta di posti auto ha
quindi promosso la costruzione di un gran numero di parcheggi,
spesso sviluppati su più livelli e interamente o parzialmente
interrati per ottimizzare lo sfruttamento degli spazi e facilitare
(si pensi per esempio ai parcheggi dei centri commerciali),
impianti antincendio ed alla predisposizione di adeguate vie di
fuga, è l’adozione di opportuni sistemi di ventilazione, capaci di
mantenere i tassi di inquinanti al di sotto dei livelli di guardia
e diluire la concentrazione di sostanze infiammabili nonché,
in caso di incendi, di assicurare l’estrazione dei fumi ad alta
temperatura, di garantire l’accesso alle vie di fuga e di agevolare
l’opera di spegnimento dei vigili del fuoco.