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LA MALATTIA

DEL CALCESTRUZZO

Nel calcestruzzo armato la carbonatazione

innesca la corrosione delle armature che è

anche una delle principali cause di degrado del

materiale. Dalla corrosione si innescano due

fenomeni:

- il primo, il più pericoloso, riguarda la riduzione

della sezione del tondino.

- il secondo comporta un distacco del copriferro

(spalling).

L’espulsione del copriferro provoca la completa

esposizione dei ferri all’azione aggressiva

dell’ambiente che viene pertanto accelerata.

MALTE POLIMERO-CEMENTO: I LIMITI DEL RIPRISTINO STRATIFICATO

Il ripristino stratificato nato negli anni ‘80 prevede l’applicazione successiva di diversi materiali a protezione dei ferri

d’armatura. Ogni materiale è progettato per essere più protettivo e a modulo elastico più basso rispetto allo strato

precedente al fine di compensarne le carenze prestazionali (tecniche e chimiche). Le performance del ripristino per

stratificazione successiva sono molto limitate dalle diverse condizioni di cantiere che ne possono pregiudicare

l’efficacia: il ripristino stratificato continua ad essere inevitabilmente il punto debole della struttura in calcestruzzo.

1° STRATO - Malta Passivante dei Ferri

- Difficile applicazione e scarsa passivazione del retro del ferro d’armatura

- Scarsa adesione della successiva malta da ripristino se applicata non rispettando i tempi di presa del

passivante

- Annulla i benefici dell’aggancio meccanico garantito dalle nervature dei ferri d’armatura e limita alla

sola adesione chimica l’aggancio della successiva malta da ripristino.

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2° STRATO - Additivo chimico e Malta da ripristino

- Per alcune vecchie malte polimero-cemento viene ancora consigliata l’ulteriore additivazione

preventiva. Questi additivi chimici abbassano però drasticamente le resistenze meccaniche limitando le

prestazioni delle malte stesse

- Le malte polimero-cemento sono tradizionalmente a grana grossa (3 mm) e presentano due criticità:

1 - impossibilità di avvolgere completamente il retro del ferro d’armatura lasciando vuoti che

possono compromettere l’efficacia del ripristino

2 - esigenza di avere oltre 1 cm di spessore per non correre il rischio di fessurazioni e distacchi del

riporto

- Le malte cementizie polimero modificate contengono grandi quantità di cemento portland, polimeri di

natura petrolchimica e sostanze organiche che rendono questi prodotti sistemi molto complessi e con

ridotta tolleranza alle diverse condizioni di cantiere; oltre che ad alto impatto ambientale ed elevate

emissioni VOC.

3° STRATO - Rasatura

- Estremamente sensibile alle condizioni climatiche di cantiere può perdere le proprie caratteristiche

meccaniche e chimico-fisiche per una non corretta maturazione, se applicata in bassi spessori o su

supporti non preparati adeguatamente (rappezzi e vecchio calcestruzzo)

- Se impropriamente utilizzata ad alto spessore per esigenze di cantiere (raccordi, fuori piano, difetti

di getto) la malta fine da rasatura può fessurare diffusamente non proteggendo più la struttura in

calcestruzzo.

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4° STRATO - Pittura Acrilica Elastomerica

- Applicata come strato filmogeno elastico per decorare superfici con problemi di fessurazioni o per risanare difettosità degli strati

precedenti del ripristino stratificato, può perdere solo dopo pochi anni la sua caratteristica elastica limitando la sua funzione protettiva

- La bassissima traspirabilità non consente al vapore di passare liberamente aumentando il rischio di sbollature, efflorescenze, fessure

diffuse a svantaggio della durabilità dell’intervento di ripristino.