Lo scopo di un sistema di controllo di un impianto termico è
quello di gestire in maniera automatica le funzionalità dell’im-
pianto stesso, in modo che l’impianto entri in funzione o si spen-
ga al raggiungimento di determinate condizioni termo-igrometri-
che ambiente ritenute ottimali per gli occupanti.
L’architettura del sistema di controllo rispecchia necessaria-
mente quella dell’impianto termico stesso: maggiori sono le
richieste fatte all’impianto, maggiore il numero di locali da con-
trollare, maggiore sarà il numero di dati che il sistema dovrà
analizzare ed il numero di comandi che dovrà dare, più potente
dovrà essere il sistema di controllo stesso per fare fronte a tutte
le richieste.
Nel contempo, bisognerà sempre tenere in debito riguardo la
semplicità di gestione, in modo da automatizzare il più possibile
il funzionamento lasciando all’utente finale, che potrebbe anche
non essere un esperto, la definizione di pochi parametri base
che definiscano il livello di confort che egli voglia perseguire.
Infine, il limite tra i sistemi di controllo ed i sistemi di supervisio-
ne degli edifici (BMS = Building Management System, spesso
raggruppati sotto il termine “domotica”) si fanno sempre più
confusi con l’avanzare dell’evoluzione tecnologia, presentando
sempre nuove sfide agli sviluppatori di tali sistemi.
Sulla base di queste premesse, possiamo distinguere i sistemi
di controllo sulla base di vari punti di vista:
Sistemi mono-zona o multi-zona
Dando per scontato che un impianto termico alimenti sempre
unità abitative, produttive o commerciali con un numero di locali
maggiore di uno, la prima differenza tra sistemi riguarda il nume-
ro di locali che si vuole siano controllati in maniera puntuale. Nel
caso in cui si scelga un singolo locale come rappresentativo di
tutti i locali presenti nell’unità e si utilizzino i dati in esso rilevati
per decidere della funzionalità di tutti i locali, si è in presenza di
una sistema di controllo di tipo mono-zona.
L’esempio tipico è quello di un piccolo appartamento, con un
numero limitato di locali, in cui venga utilizzato un unico ter-
mostato, posto in una zona centrale oppure in un locale par-
ticolarmente significativo (il soggiorno) che attiva o disattiva il
funzionamento della caldaia quando la temperatura misurata
dal termostato soddisfa i requisiti impostati.
Si tratta di un impianto che ha il pregio di essere semplicissi-
mo ma con il difetto di regolare correttamente la temperatura
solo nel locale in il termostato sia posizionato; in tutti gli altri
locali il controllo sarà approssimativo, con un funzionamento
dell’impianto basato sulle esigenze di un altro locale, in base
ad una taratura dei circuiti dell’impianto fatta in un determinato
momento dell’anno, sempre soggetto a continui aggiustamenti
manuali sulla base del cambio delle condizioni esterne all’edifi-
cio od interne al locale.
Per risolvere questo difetto è necessario inserire un numero ri-
levatori di temperatura tanti quanti sono i locali da controllare.
A fronte di questo miglioramento dal punto di vista del comfort
si avrà però un impianto più complesso, spesso caratterizzato
non dai soli rilevatori all’interno dei locali ma anche da una cen-
tralina a cui tali rilevatori comunicheranno in dati misurati e che,
in base alle logiche in essa inserite, comanderà i componenti
dell’impianto, normalmente ad essa connessi tramite i relativi
cablaggi elettrici.
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Sistemi mono-zona oppure multi-zona;
Sistemi gestiti manualmente oppure in base all’orario (a
tempo);
Sistemi per il controllo di impianti di solo riscaldamento op-
pure di riscaldamento e climatizzazione;
Sistemi per il controllo di una singola zona di temperatura
dell’acqua oppure di più zone;
Sistemi chiusi oppure aperti verso sistemi BMS. Sistemi
mono-zona o multi-zona.
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Controlli e Termostati Guida Prodotto
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