Qualità dell’aria
Virtualmente i soffitti radianti possono essere sfruttati in un ventaglio estremamente ampio di
applicazioni pratiche, specialmente in quelle dove i carichi sensibili sono preponderanti, o negli
ambienti dove è richiesto un alto livello qualitativo dell’aria interna: non è un caso che trovino vasta
diffusione nelle strutture ospedaliere da oltre quindici anni. Essendo abbinati a sistemi di ventila-
zione per il rinnovo dell’aria e il controllo dell’umidità, assicurano le migliori condizioni qualitative
dell’aria negli ambienti. In funzionamento invernale il controsoffitto si porta a temperature super-
ficiali dell’ordine di 28-30 °C, mentre la temperatura dell’aria, per quanto detto prima a proposito
della temperatura operante, si mantiene intorno a 18-19 °C, ottenendo immediatamente il benefi-
cio di un’aria meno secca. In funzionamento estivo si elimina la necessità di una deumidificazione
distribuita in molti punti dell’edificio e allo stesso tempo si eliminano le criticità derivanti da scarse,
o del tutto assenti, manutenzioni: le batterie umide e le bacinelle di raccolta condensa sono infatti
zone preferenziali per la proliferazione di batteri e funghi. Al contrario, ricorrendo ad un solo siste-
ma centralizzato per il rinnovo dell’aria e il controllo dell’umidità, la deumidificazione non avviene
direttamente in ambiente e l’aria secca viene distribuita attraverso canali in cui la proliferazione
degli organismi patogeni o allergenici è ostacolata dal basso tasso di umidità presente in essi.
Fruibilità degli spazi
Le cattive abitudini mostrano la naturale tendenza a mettere radici profonde e a far apparire
come ‘normale’ e ‘scontato’ ciò che in realtà non lo è affatto.
Visto con gli occhi di chi costruisce gli edifici e di chi li abita, l’elevato valore economico delle
volumetrie è evidente. Tuttavia, non è altrettanto evidente rendersi conto che l’impianto di cli-
matizzazione tradizionale – a tutt’aria o a fan coil – sottragga volumetria agli occupanti.
L’immagine che segue prende in considerazione il medesimo ambiente, idealmente climatiz-
zato con un sistema a tutt’aria (fig. 1.2 - sx) e con un sistema combinato a soffitto radiante+aria
primaria (fig. 1.2 - dx).
Recupero spazio in verticale
È lampante che il sistema a tutt’aria richieda ingombri in altezza sensibilmente maggiori rispetto
all’impiego del soffitto radiante in combinazione con aria primaria; negli edifici a più piani, tipici del
terziario, questo contenimento dei “volumi tecnici” può rapidamente raggiungere l’altezza equivalen-
te di un intero piano supplementare. Per rendere semplice e chiaro questo concetto, basta pensare
ad un edificio di 10 piani, in cui ad ogni piano occorre destinare 50 cm al sistema a tutt’aria, mentre
basterebbero 20 cm al soffitto radiante, per rendersi conto che i 30 cm riguadagnati ad ogni piano
diventano 3 m cumulandosi sui 10 piani. Similmente a prima, l’immagine seguente prende di nuovo in
considerazione lo stesso ambiente, idealmente climatizzato con un sistema combinato a fan coil+aria
primaria (fig. 1.3 - sx) e con un sistema combinato a soffitto radiante+aria primaria (fig. 1.3 - dx).
Sistema di climatizzazione a tutt’aria
Sistema di climatizzazione ad aria primaria + soffitto radiante
Fig. 1.2
Recupero di spazio in altezza
Recupero spazio in orizzontale
Questa seconda considerazione è facilmente estendibile anche agli edifici residenziali, dove radiatori
e fan coils sono tutt’ora largamente presenti. Si vede bene (fig. 1.3 - sx) che l’installazione in ambiente
di un’unità terminale sottrae volumetria: per l’ingombro proprio, per le distanze di rispetto necessarie
a garantirne il corretto funzionamento e perché gli occupanti stiano adeguatamente distanti in modo
da non avvertire disagio. D’altronde, l’impiego del soffitto radiante non sottrae affatto spazio nella zona
occupata e neppure sulle pareti. Infine, se si considera che negli ambienti portati come esempio è
quasi sempre previsto l’utilizzo di un normale controsoffitto, diviene spontaneo intuire che la scelta di
impiegare un soffitto radiante non comporta alcun impatto negativo sulla fruibilità degli spazi.
Sistema di climatizzazione ad aria primaria + venticolvettori
Sistema di climatizzazione ad aria primaria + soffitto radiante
Fig. 1.3
Recupero di spazio nella zona occupata
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CAPITOLO 1 - I SISTEMI A SOFFITTO RADIANTE
I SISTEMI A SOFFITTO RADIANTE - CAPITOLO 1
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