Comfort
I sistemi a soffitto radiante rappresentano la migliore scelta impiantistica per raggiungere i più
alti livelli di comfort.
L’importante aspetto del comfort è stato largamente indagato dalla ricerca scientifica alla fine
del secolo scorso; tuttavia, nella quotidianità accade spesso di prestare scarsa attenzione ai
buoni risultati trovati con le ricerche e occorrono anni prima che le “novità teoriche” divengano
parte integrante della pratica consolidata. Quando si pensa al concetto di comfort di un ambien-
te climatizzato è frequente osservare che il pensiero va subito a focalizzarsi sulle sensazioni di
caldo, freddo e umidità. Forse qualcuno ricorda di essere stato infastidito durante una cena al
ristorante per via di qualche corrente d’aria fredda proveniente da un diffusore d’aria posto nelle
sue vicinanze e ha avvertito disagio. Sono tutte osservazioni pertinenti e corrette, tuttavia il con-
cetto di comfort è più esteso, come si è potuto intuire leggendo quanto scritto incidentalmente
nel paragrafo sulla riduzione del rumore.
Oggi si dispone di strumenti e metodi oggettivi per quantificare, e non solo descrivere qualitati-
vamente, il livello di comfort di un ambiente.
Le Norme di riferimento sono:
• EN ISO 7730: analytical determination and interpretation of thermal comfort using calculation
of the PMV and PPD
• EN 15251: criteria for the indoor environment including thermal, indoor air quality, light and
noise
• EN 13779: ventilation for non-residential buildings. Performance requirements for ventilation
and room conditioning systems
Agli effetti del comfort, inteso in senso strettamente termico, senza perciò prendere in consi-
derazione fattori quali sensazioni olfattive, luci e rumori – è rilevante la Norma EN ISO 7730,
apparsa per la prima volta nel 1994 e successivamente integrata
1
.
In estrema sintesi, il livello di comfort termico è espresso dall’indicatore della Percentuale Pre-
vista di Insoddisfatti (PPD).
Per comprenderlo, si può immaginare di domandare a un campione di persone che occupano
l’ambiente quale sia la loro sensazione di comfort: per alcuni sarà caldo, per altri troppo caldo,
per altri un po’ freddo... insomma, l’idea è chiara.
Questa valutazione è resa quantitativamente dal Voto Medio Previsto (PMV), che assume valori
compresi in una scala a zero centrale, che va da -3 (sensazione di freddo estremo) a +3 (sen-
sazione di caldo estremo) ed esprime il grado di benessere termico avvertito dal campione di
persone.
PMV
-3
-2
-1
0 - Neutro
1
2
3
molto
freddo
poco
poco
caldo
molto
freddo
freddo
caldo
caldo
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CAPITOLO 1 - I SISTEMI A SOFFITTO RADIANTE
I SISTEMI A SOFFITTO RADIANTE - CAPITOLO 1
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Fig. 1.7
Scala del Voto Medio Previsto (PMV)
Il PPD, indice globale del comfort termico, viene ad essere espresso in funzione del PMV
2
, a sua
volta determinato attraverso un set di equazioni parametriche in cui entrano in gioco le gran-
dezze fisiche che caratterizzano il comfort – attività metabolica, temperatura dell’aria a bulbo
umido, a bulbo secco, umidità relativa, velocità dell’aria, temperatura media delle superfici,
temperatura operante.
Oltre a questo indice principale, la Norma prende in considerazione i fattori
3
responsabili del
discomfort locale:
• Le correnti d’aria (DR % – Draught Rate)
• Il gradiente verticale di temperatura
• L’asimmetria radiante
• La temperatura del pavimento
e distingue tre categorie di comfort termico A, B e C. La tabella seguente riassume la valutazio-
ne del comfort secondo UNI EN ISO 7730:2006.
1 UNI EN ISO 7730:2006, ERGONOMIA DEGLI AMBIENTI TERMICI - DETERMINAZIONE ANALITICA E INTERPRETAZIONE DEL BENESSERE TERMICO MEDIANTE IL
CALCOLO DEGLI INDICI PMV E PPD E DEI CRITERI DI BENESSERE TERMICO LOCALE.
2 PPD = 100 – 95 . EXP (-0,03353 . PMV4 -0,2179 PMV2)
3 PER UNA DETTAGLIATA DEFINIZIONE DI QUANTO ESPOSTO NEL TESTO SI RIMANDA ALLA NORMA UNI EN ISO 7730:2006.