I sistemi a soffitto radiante costituiscono una proposta moderna ed efficace per riscaldare,
raffrescare e arredare gli ambienti in cui le persone trascorrono abitualmente gran parte del
loro tempo: abitazioni, uffici, scuole, showroom, alberghi, ospedali, musei ne rappresentano
i principali ambiti applicativi.
Dal punto di vista strettamente impiantistico, i soffitti radianti sono sistemi idronici che bilan-
ciano i carichi sensibili degli spazi climatizzati e sono affiancati da sistemi ausiliari per garanti-
re la corretta ventilazione degli ambienti e mantenere sotto controllo il livello di umidità.
Il fenomeno fisico che caratterizza l’interazione termica tra il soffitto radiante e l’ambiente in
cui esso è installato è l’irraggiamento.
COMFORT D’ECCELLENZA
Nonostante i sistemi a soffitto radiante abbiano progressivamente trovato una crescente dif-
fusione nella pratica delle installazioni impiantistiche durante gli ultimi vent’anni, dando con
ciò a molte persone la possibilità di sperimentare direttamente la confortevole sensazione
del “radiante”, il preconcetto che “il calore non può arrivare dall’alto perché l’aria calda sale” è
ancora largamente presente, e chi si occupa di questi sistemi si trova frequentemente a dover
vincere questa legittima – ma solo per i non addetti ai lavori – diffidenza.
Nella loro naturale semplicità, i soffitti radianti non sono altro che uno dei tanti, riusciti tentativi
compiuti dall’uomo per tradurre in tecnologia un fenomeno spontaneo osservabile in natura.
Così come partendo dall’osservazione del volo degli uccelli si è giunti all’aeroplano, allo stes-
so modo si può trovare una corrispondenza tra il meccanismo con cui il Sole trasmette calore
alla Terra e i sistemi a soffitto radiante.
La parola chiave la si conosce bene: irraggiamento.
Ma come sperimentarlo, senza un soffitto radiante a disposizione?
Il modo più semplice – non certo l’unico – consiste nel rimanere al sole in una giornata in-
vernale col cielo limpido: chi non ha mai provato di persona che quando l’aria è a 9-10 °C di
temperatura è sufficiente restare al sole indossando un maglione per stare caldi?
E chi non ha notato che maglioni di colore diverso permettono di ricevere più o meno calore?
Questo è l’irraggiamento; non tocchiamo il sole, l’aria può solo raffreddarci, ma il calore che
riceviamo per irraggiamento è superiore a quello che l’aria fredda ci sottrae: nel complesso,
si sta bene.
Sfruttando la visione nel campo dell’infrarosso, è possibile rendersi conto di ciò che avviene
in pratica quando un soffitto radiante funziona in riscaldamento.
L’immagine in figura 1.1 si riferisce a una stanza in cui è in funzione un soffitto radiante in car-
tongesso.
La serpentina all’interno del pannello è percorsa da acqua alla temperatura di circa 35 °C. I
colori nero e blu indicano le temperature più basse, il rosso e il giallo indicano le temperature
più alte.
Fig. 1.1
Termovisione di un soffitto radiante in riscaldamento.
Si vede bene - immagine a sinistra - come i vetri della grande porta-finestra siano freddi,
mentre le tende mostrano zone fredde e zone che risentono del riscaldamento per irraggia-
mento da parte del soffitto.
L’immagine a destra è la più significativa. Rende visibile la cosa essenziale: il pavimento sot-
tostante al pannello radiante a soffitto riceve molto bene il calore, e a sua volta si riscalda più
degli altri oggetti – pareti e suppellettili – presenti nella stanza; anche la parete sulla destra
del pavimento partecipa a questo scambio termico e innalza la propria temperatura.
L’effetto dell’irraggiamento è quindi quello di modificare la temperatura delle superfici che
racchiudono gli ambienti; ciò avviene indipendentemente dalla reciproca posizione delle su-
perfici stesse: più queste sono affacciate l’una all’altra, più lo scambio è intenso, naturalmente
a parità di altre condizioni (temperatura superficiale del soffitto, materiali, emissività, grado di
nerezza dei materiali, ecc.).
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CAPITOLO 1 - I SISTEMI A SOFFITTO RADIANTE
I SISTEMI A SOFFITTO RADIANTE - CAPITOLO 1
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