tratta di affrontare la gestione del rischio legionellosi con deter-
minate azioni, e principalmente:
scegliere con cura i materiali con i quali realizzare l’impianto per
prevenire la formazione di biofilm e incrostazioni
effettuare periodicamente, per bollitori e tubazioni a rischio, un
riscaldamento dell’acqua a temperatura superiore a quella di
proliferazione batterica (modalità e temperature di riscaldamento
devono seguire le indicazioni di legge nazionali)
isolare correttamente i tubi per acqua calda e fredda: la temperatura
di acqua fredda non dovrebbe superare i 22 °C e la temperatura
dell’acqua calda non dovrebbe scendere sotto i 55 °C
evitare contatti tra acqua e aria o accumuli in serbatoi non sigillati
evitare tubazioni con terminali ciechi o senza circolazione
evitare formazione di ristagni, calcolando dimensioni delle tuba-
zioni minime possibile, in funzione delle portate richieste e del
comportamento degli utenti. Progettare con opportuni diametri ed
evitando lunghezze eccessive delle tubazioni, permette di ridurre
il contenuto di acqua e conseguentemente i tempi di stagnazione,
di aumentare il comfort dell’utilizzatore e, al tempo stesso, di otti-
mizzare il costo dell’impianto
5
applicare il ricircolo per acqua calda
prevedere il controllo dell’impianto a intervalli regolari per veri-
ficarne la sicurezza e le prestazioni
Per il risanamento di impianti contaminati da legionella, per esempio
in Germania, possono essere utilizzate tre misure procedurali per la
disinfezione:
disinfezione termica (in ogni punto di utenza, per almeno 3 minuti
adalmeno70°C)
disinfezione chimica (ad esempio con aggiunta di una soluzione di
ipoclorito di sodio o altri prodotti chimici idonei)
irradiazione UV (dopo pulizia e lavaggio dell’impianto)
In Italia, la conferenza Stato-Regioni del 7 maggio 2015 ha sancito
l’accordo fra Governo, Regioni e le province autonome di Trento e
Bolzano, sul documento “Linee guida per la prevenzione e il controllo
della legionellosi” che riunisce, aggiorna e integra in un unico testo
tutte le indicazioni riportate nelle precedenti linee guida nazionali e
nelle normative, basandosi sulla letteratura scientifica internazio-
nale e traendo spunto da quanto prodotto da OMS (Organizzazione
Mondiale della Sanità) e da EWGLI (European Working Group for
Legionella Infections).
6.00
5.00
4.00
3.00
2.00
1.00
0.00
Maschi
Femmine
0-4
5-14
15-24
25-44
45-64
≥ 65
Età
<1<%1%
4%
4%
91%
91 %
3%
3%
1%
NOTE
5
Per il metodo semplificato del dimensionamento delle tubazioni,
fare riferimento alla norma europea EN 806 (Specifiche relative
agli impianti all’interno di edifici per il convogliamento di acque
destinate al consumo umano), nella sua parte 3 (Dimensionamen-
to delle tubazioni - Metodo semplificato).
1%
Torri di raffreddamento
Torri di raffreddamento
Ignoti
Ignoti
Piscina
APlitsrci sinitai
IAmlptriainstitiiidrici
Impianti idrici
Come si può vedere nella figura 1.6, la legionella è potenzialmente peri-
colosa negli impianti idrici con acqua fredda e calda. La proliferazione
del batterio legionella nell’acqua è favorita dalle seguenti condizioni:
temperatura dell’acqua compresa tra 22 °C e 50 °C (fino a 22 °C il
batterio esiste ma è inattivo)
presenza di ossigeno e altre sostanze nell’acqua
il tipo di materiale del tubo (predisposizione ai depositi e alle
incrostazioni)
stagnazione dell’acqua
Tenuto conto dei fattori di cui sopra, è facilmente intuibile che
esistono delle zone critiche negli impianti idrosanitari, da affrontare
opportunamente nella progettazione, costruzione, manutenzione e
commissioning degli stessi. La norma europea EN 806 (Specifiche
relative agli impianti all’interno di edifici per il convogliamento di
acque destinate al consumo umano), 2 (Progettazione) e 5 (Eser-
cizio e manutenzione), a proposito della legionella prevede che
ogni stato membro indichi le misure da adottare in merito alla
L’utilizzo di disinfettanti a base di cloro, sempre più in crescita tra le principali azioni anti-batteri, risulta partico-
larmente critico per il sistema di distribuzione a causa degli effetti corrosivi del cloro.
Il PEX-b, materiale polimerico impiegato da Giacomini per la produzione delle tubazioni di adduzione idrica,
è particolarmente indicato per resistere all’aumento di cloro nella acque destinate al consumo umano e si
conferma pertanto una scelta ottimale per la realizzazione dei sistemi sanitari.
14 - 15
Capitolo 1
L’evoluzione della distribuzione sanitaria: salute ed efficienza energetica
R
a
p
p
o
r
t
o
p
e
r
1
0
0
.
0
0
0
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b
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