I PRODOTTI CONDIZIONANTI

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I PRODOTTI CONDIZIONANTI

Dynergy offre una soluzione a tutti i problemi legati al trattamento

dell’acqua negli impianti.

I prodotti sono suddivisi in quattro famiglie, ognuna con le proprie

specificità:

- PULITORI e INIBITORI costituiti da composti chimici appositamente

studiati per rimuovere efficacemente le incrostazioni o le formazioni

batteriche che si annidano all’interno dei sistemi impiantistici;

- PROTETTIVI che rappresentano una gamma di prodotti da inserire

all’interno dell’impianto, al fine di mantenere nel tempo le condizioni

di efficienza e di pulizia;

- ANTICONGELANTI insieme di prodotti che aggiunti nell’impianto

eliminano la possibilità di congelamento dei fluidi presenti nelle

tubazioni;

- AUTOSIGILLANTI che comprende una serie di preparati in grado

di sigillare, in modo definitivo, la maggior parte delle perdite che

si verificano negli impianti di riscaldamento, sanitari, solari, nelle

tubazioni di scarico e nelle reti di distribuzione di gas metano.

Quali sono le principali problematiche riscontrabili in un

impianto idraulico?

Si possono verificare molteplici problemi che compromettono

seriamente l’efficienza degli impianti, creando perdite energetiche

notevoli o che possono variare in funzione dei materiali utilizzati,

dell’età dell’impianto, del tipo di fluido convogliato e di altri fattori

a volte sconosciuti. Possiamo però ricondurre le problematiche a

tre principali tipologie: INCROSTAZIONI, CORROSIONI, CRESCITE

BATTERICHE.

Come si formano le incrostazioni?

A contatto con acqua i componenti ferrosi sviluppano magnetite

che crea una patina su tutte le superfici dell’impianto. La magnetite

che non si deposita continua a circolare nell’impianto agendo come

un abrasivo e aumentando ulteriormente la quantità dei sedimenti

in circolazione.

Nei periodi di riposo dell’impianto

le particelle si depositano

sul fondo dei radiatori, nelle

tubazioni e negli altri componenti

formando un sedimento che si

solidifica. Questo provoca mal

funzionamenti e notevoli perdite

energetiche dal momento che

riduce lo scambio ottimale del

calore. Con la riaccensione dell’impianto solamente una parte

di questi sedimenti si diluisce nuovamente con l’acqua. La parte

indurita fa corrodere gli elementi sui quali si è depositata poiché nel

sedimento solidificato resta racchiusa anche una parte di ossigeno.

Un impianto incrostato porta ad un incremento dei consumi di

circa il 10% e ad una riduzione della vita dei singoli componenti

impiantistici di circa il 30%. Per rimuovere le incrostazioni presenti

è necessario utilizzare specifici prodotti a pH acido differenti a

seconda del tipo di impianto e del tipo di incrostazione presente.

Perché troviamo della corrosione negli impianti?

Negli impianti di oggi sono

presenti

diversi

materiali

(acciaio, rame, alluminio, acciaio

inox, ghisa, ottone e materiali

sintetici). Ogni materiale ha una

valenza

chimica

diversa

(tensione elettrochimica): ad

esempio il rame +0,34V, l’acciaio

-0,44V, l’alluminio -1,67V. Se

l’acqua nell’impianto ha un

valore pH neutro o comunque al di sotto di 8 e contiene ossigeno

disciolto nella misura ordinaria di 0,1 mg/l, i componenti

dell’impianto producono idrossido (fino a 3,6 g ogni 3 giorni) causato

dal naturale fenomeno dell’elettrolisi.

L’idrossido agisce sulle tubazioni dei diversi materiali corrodendo

quello meno nobile a vantaggio di quello più nobile. Il risultato è che

con il passare del tempo si formeranno prima cavilli poi veri e propri

fori sulle tubazioni o sugli altri componenti dell’impianto (serbatoi,

scambiatori, ecc.). Per proteggere gli impianti dalla corrosione è

necessario addittivare l’acqua con specifici prodotti protettivi ed

inibitori che impediscano all’idrossido di aggredire le superfici dei

componenti presenti.

La crescita batterica

Negli

impianti

a

bassa

temperatura

(radiante)

si

manifesta un ulteriore problema

favorito dalle basse temperature

d’esercizio: la crescita batterica.

Questa si può presentare anche

in tubi con barriera d’ossigeno

quando l’acqua non è trattata

con biocida e nell’acqua è

presente ossigeno in misura

superiore a 0,02 mg/l. La presenza di batteri e alghe all’interno

delle tubazioni radianti rallenta la circolazione dell’acqua e in alcuni

casi la interrompe totalmente. Per ovviare a questi inconvenienti

è necessario trattare l’acqua dell’impianto con un inibitore di

corrosione che contenga anche alghicidi e biocidi. Negli impianti

fortemente contaminati invece occorre eseguire un lavaggio con

uno specifico prodotto pulitore a base di composti organici.

.....e gli impianti solari?

L’acqua degli impianti solari deve essere trattata per due motivi:

la protezione dal gelo e la protezione da fenomeni corrosivi

come quelli che si verificano negli impianti di riscaldamento.

Occorre pertanto che l’anticongelante sia dotato di un pacchetto

di inibitori della corrosione. Nel caso di impianti esistenti con

anticongelanti degradati (visibili dall’inconfondibile colore marrone

scuro e odore acre) è necessario un lavaggio con un prodotto

specifico a formulazione basica (non acida come per gli impianti di

riscaldamento) in grado di rimuovere tutte le incrostazioni.

PRODOTTI CONDIZIONANTI 2023

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