La potenza trasmessa da un’unità terminale dipende dalla tempera-
tura di mandata e dalla portata del fluido termovettore. Per questo
motivo, in tutta questa trattazione non si parlerà solo di bilanciamen-
to dei flussi, ma si darà risalto, in una sezione dedicata, anche ai cicli
di controllo della temperatura e ai parametri che vengono esaminati
per ottenere le temperature ambiente desiderate. Ma tale controllo in
temperatura è possibile solo se le portate necessarie sono disponibili.
I dispositivi di bilanciamento possono gestire le portate, ma non pos-
sono creare la portata o la pressione differenziale. Queste funzioni
sono a carico del sistema di pompaggio dell’impianto.
Il punto di partenza per ottenere il corretto funzionamento di ogni
impianto è sicuramente la corretta progettazione, intesa come posi-
zionamento e dimensionamento dei componenti; molto spesso può
accadere, però, che anche dopo accurati calcoli le valvole di con-
trollo con i necessari coefficienti di portata kv non siano disponibili
sul mercato. Praticamente, quindi, quasi tutte le valvole di regola-
zione vengono generalmente sovradimensionate. L’apertura totale
delle valvole di controllo non può essere evitata in molte situazioni,
ad esempio durante l’avviamento, oppure quando alcuni termostati
sono impostati al valore minimo o massimo o, ancora, quando alcuni
circuiti sono stati sottodimensionati. In queste situazioni, e nei casi
in cui le valvole di bilanciamento non sono installate, in determinati
circuiti si verificheranno delle portate in eccesso. Ciò creerà, di conse-
guenza, portate ridotte in altri circuiti.
Inserire una pompa a velocità variabile non risolverà questo problema:
è utile per il risparmio energetico ma non efficace per il bilanciamen-
to, poiché tutte le portate cambiano proporzionalmente quando la
prevalenza della pompa viene modificata nell’impianto.
Inoltre, la pompa può solo “vedere” una panoramica media dei para-
metri, certamente non riesce a gestire ciò che succede in un singolo
ramo.
Tentare di evitare le sovraportate in questo modo renderà, purtroppo,
le portate ridotte ancora più significative.
Portata ridotta equivale, praticamente, a sprechi di tempo e di ener-
gia perché la potenza necessaria tarda a venire.
D’altra parte, la sovraportata è intrinsecamente inefficiente poiché
l’eccessiva potenza non è necessaria.
L’intero impianto è progettato per fornire la sua massima potenza al
carico massimo.
È quindi indispensabile che questa potenza massima sia disponibile
quando richiesto. Il bilanciamento idronico, realizzato in condizioni di
progetto, garantisce che tutti i terminali possano ricevere la loro giu-
sta portata, giustificando così gli investimenti effettuati.
A carichi parziali, quando alcune valvole di comando si chiudono, le
pressioni differenziali disponibili sui circuiti possono solo aumentare.
Il punto di partenza del bilanciamento è quindi il seguente: evitare le
portate ridotte alle condizioni di progetto ed impedirne la creazione in
tutte le altre condizioni.
Bilanciamento: perché?