Il controllo efficace di un impianto termico è possibile solo se le por-
tate richieste del fluido termovettore sono disponibili ai terminali: una
volta ottenute le portate necessarie, queste devono essere misurate e
regolate. Ecco il motivo per cui il bilanciamento idronico è essenziale.
La domanda di base è: come si ottiene il corretto bilanciamento?
Il punto di partenza è quello di ottenere una corretta distribuzione
della portata, dimensionando l’impianto con attenzione. Ciò è vero
solo in teoria: in pratica, infatti, generatori di calore, tubazioni, pompe
e terminali sono progettati per coprire la massima necessità. Se un
anello della catena non è correttamente dimensionato, gli altri non
funzioneranno in modo ottimale e, di conseguenza, il clima interno
desiderato non sarà raggiunto e il comfort non sarà ottenuto.
Progettare l’impianto con determinati fattori di sicurezza impedireb-
be parte dei problemi, ma ne creerebbe comunque altri più grandi, in
particolare dal lato del controllo.
Comunque, non è possibile evitare un certo sovradimensionamento
perché i componenti devono essere selezionati da misure commer-
ciali esistenti che, in genere, non si adattano esattamente ai calcoli
effettuati. Inoltre, in fase di progettazione, le caratteristiche di alcuni
componenti non sono conosciute poiché saranno selezionate solo in
fase di installazione.
Pertanto, si renderebbe necessario modificare l’impianto originale per
tener conto dell’installazione in opera, spesso differente dal progetto
iniziale.
Il bilanciamento idronico consente di ottenere le portate necessarie
nell’installazione reale, evitando il sovradimensionamento e giustifi-
cando così l’investimento fatto.
Situazione A
In un sistema di distribuzione a portata costante (fig. 1.a), la valvola
di controllo a tre vie è calcolata per generare una caduta di pressione
almeno uguale alla caduta di pressione di progetto nel terminale C.
Ciò significa una valvola di controllo con autorità almeno 0,5, valore
essenziale per una buona regolazione.
Praticamente, la caduta di pressione sulla valvola di controllo deve
essere uguale a quella della tubazione a valle.
Se la caduta di pressione nella tubazione più la caduta di pressione
della valvola di regolazione è di 20 kPa e la pressione differenzia-
le disponibile (ΔH) è di 80 kPa, allora la differenza di 60 kPa deve
essere tolta dalla valvola di bilanciamento SBV1. In caso contrario,
questo circuito creerà una portata pari al 200% rispetto a quella di
progettazione.
Questa situazione renderà difficile il controllo e disturberà il resto
dell’impianto.
Nella fig. 1.b, la valvola di bilanciamento SBV2 è essenziale. Senza di
essa, il bypass AB sarà un cortocircuito con un’estrema sovra porta-
ta, creando portate ridotte altrove nell’impianto.
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Capitolo 1