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B SEPARATORIIDRAULICIEACCUMULOINERZIALE-INTRODUZIONE

Per tutte le operazioni della pompa di calore (riscaldamento, raffrescamento e sbrinamento) è fondamentale garantire il volume

di acqua minimo richiesto, che deve essere soddisfatto anche nelle condizioni pi

ù sfavorevoli, ovvero con zone totalmente o

parzialmente chiuse. Per garantire dunque un volume d’acqua minimo alla pompa di calore

è possibile installare un accumulo

inerziale, ponendo particolare attenzione alla sua collocazione e al suo dimensionamento.

L’accumulo inerziale può essere collegato come separatore idraulico tra il circuito primario e secondario, rendendo idraulicamente

indipendenti i due circuiti. Questo tipo di configurazione garantisce una riserva energetica per le utenze, dunque una maggiore

inerzia ai terminali di emissione in caso di spegnimento della PdC. In alternativa, può essere installato in linea sul ritorno

dell’impianto, ad esempio in impianti senza circuito di rilancio. Sulle macchine ON/OFF e su quelle con inverter obsoleti questa

disposizione permette di diminuire il numero di cicli del compressore, garantendo meno sollecitazioni alla macchina. È garantita la

temperatura minima di ritorno dell’acqua al generatore per le operazioni di sbrinamento dell’evaporatore.

L’accumulo inerziale collocato sulla mandata svolge la medesima funzione di volano termico sul ritorno ma, fungendo da riserva

energetica per il sistema di emissione, necessita di un maggior tempo per ultimare la fase di messa a regime dell’impianto.

È possibile, infine, installare l’accumulo inerziale nella versione a tre tubi: simile alla versione come separatore idraulico, permette

di compensare idraulicamente i circuiti e allo stesso tempo fornisce un serbatoio energetico a servizio delle utenze. La differenza

sostanziale è dettata dalla presenza di un collegamento diretto dalla macchina alle utenze che permette una rapida messa a regime.

TIEMME INFORMA

Il volume dell’accumulo inerziale dipende dal volume minimo di acqua richiesto dal produttore della PdC per garantirne il corretto

funzionamento anche nelle fasi di sbrinamento.

Tale valore viene influenzato dalle caratteristiche dell’impianto, dalla sua estensione e dalla modalit

à di gestione (presenza della

valvola di By-pass) e deve essere garantito al netto del contenuto di acqua della pompa di calore e del sistema di emissione; infatti,

con una regolazione a zona a 2 vie il contenuto d’acqua del sistema di emissione viene escluso dal volume totale dell’impianto al

raggiungimento della temperatura ambiente.

Il volume minimo d’acqua può essere calcolato in base alla potenza della macchina: generalmente si può assumere un valore pari a

5÷7 litri al Kw termico (in ogni caso

è indispensabile seguire le indicazioni del produttore).

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