Infrastrutture

La crescente intensità delle piogge rappresenta già oggi

una grande sfida per la rete fognaria pubblica che, dopo avere

vissuto un momento di sviluppo fin dagli anni Cinquanta, si trova

ora a dovere assorbire gran parte dell'acqua di scarico e delle

acque meteoriche (con una rete fognaria mista). I sistemi di fogna-

tura non sono però progettati per accogliere eventi di particolare

intensità, rischiando così di aumentare gli eventi di inondazione.

In conclusione, risulta evidente che i cambiamenti climatici, la

crescita della popolazione, la crescente urbanizzazione e una rete

fognaria insufficiente stanno costringendo a riconsiderare profon-

damente tutte le infrastrutture. Le attuali disposizioni legislative

hanno già gettato le nuove basi in materia di scarichi delle reti

fognarie e a tutela delle risorse naturali.

Le inondazioni provocano l'inquinamento delle acque, un serio

pericolo per flora e fauna.

Le piogge che cadono in quantità sempre maggiore non riescono

più a defluire in modo regolare.

1.2. Leggi e direttive

Una gestione delle acque meteoriche a livello

locale è oggi più attuale che mai e questo

influenza direttamente anche le direttive a

livello internazionale e nazionale.

Direttiva quadro acqua dell'UE (WRRL)

La protezione delle acque a livello europeo è regolata dalla diret-

tiva 2000/60/CE, per esteso "Direttiva del Parlamento europeo e

del Consiglio che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in

materia di acque", in breve direttiva quadro sulle acque (WRRL),

entrata in vigore nel 2007. Tutti gli stati membri dell'UE, si sono

impegnati ad adottare disposizioni legali e amministrative per

l'ottemperanza di questa direttiva quadro sulle acque, al più tardi

a partire dal 2013. La DWA, l'associazione tedesca per l'acqua, le

acque reflue e la gestione dei rifiuti, aveva già in passato elaborato

simili direttive, che con molta probabilità saranno ora approvate

come disposizioni legali giuridicamente vincolanti. La direttiva

quadro sulle acque si basa su due nuovi pensieri di carattere

europeo: da una parte, le acque formano un tutt'uno con il relativo

bacino idrografico ed esiste inoltre una continua interazione tra

acqua sotterranea, acqua superficiale, terreni paludosi e acque

costiere. La direttiva ritiene pertanto che la funzione ecologica delle

acque sia di estrema importanza, poichè queste acque sono un

habitat ideale per diversi tipi di flora e fauna; proprio per questo

motivo, la direttiva estende il proprio raggio d'azione anche agli

obiettivi della tutela ambientale. D'altra parte, il "prevenire è meglio

che curare", ovvero la prevenzione in materia di protezione delle

acque, è più efficace e più conveniente sul lungo termine rispetto

a una politica che reagisce sempre e solo in base a rischi e pericoli

già noti. (Fonte: Istituto Federale dell'Ambiente)

In base all'Articolo 4 della direttiva, l'obiettivo generale consiste nel

proteggere, migliorare e ripristinare tutti i sistemi idrici superficiali

e sotterranei al fine di conseguire, entro il 2015, "un buono stato

delle acque superficiali e dei sistemi idrici sotterranei". Per quanto

riguarda gli scarichi nelle acque superficiali, si deve provvedere

alla realizzazione di "controlli sulle emissioni basati sulle migliori

tecniche disponibili" (Articolo 10). In altre parole, nella gestione

delle acque meteoriche è necessario istituire l'uso della migliore

tecnologia disponibile, il che significa, in base all'art.7a della

legge sulla garanzia di rifornimento idrico, attenersi ai requisiti di

applicazione dello stato della tecnica.

Un importante esempio di applicazione della direttiva Europea lo

possiamo riscontrare in Germania dove le fognature miste sono

state bandite e lo smaltimento delle acque meteoriche è richiesto a

livello locale mediante tecniche di infilrazione.

www.wavin.it

Wavin Gestione delle acque meteoriche Manuale tecnico

33