n economia aziendale si utilizza il
termine “mission” per esprimere
la ragione di esistenza di un’im-
presa, gli intenti e le finalità che
andrà a perseguire su un deter-
minato mercato nel corso del suo
ciclo vitale.
Sulle prime sembrerebbe un concetto ab-
bastanza scontato: di fatto quale altro sco-
po può avere un’impresa se non conseguire
un profitto e ripagare il capitale investito
dai cosiddetti “stakeholder”?
C’è logicamente molto di più.
C’è la volontà di costruire un proprio
modo di “stare sul mercato”, di forgiare
una propria identità, c’è interesse a fare
nuove cose, l’aspirazione di dare il proprio
contributo nel cambiamento di un piccolo
pezzetto di mondo. C’è la passione, la vita,
non solo dell’azienda, ma delle persone che
la animano nel tempo.
Il documento che andrete a sfogliare na-
sce da qui, dall’amore per una professione
praticata ormai da 50 anni e dalla consa-
pevolezza di dover mettere a disposizione
del mercato l’esperienza, il know how ac-
cumulati nel corso di questo primo lungo
tratto di esistenza.
Ci ritroviamo così, un pò a sorpresa,
nell’insolita veste di “presentatori” di que-
sto stampato a suo modo innovativo, pen-
sato per andare oltre alla tipica funzione
di catalogo fotografico e strutturato con
un indice che ricorda tanto quello di un
magazine. Non è certamente nostra inten-
zione rubare la scena alle innumerevoli ri-
viste specializzate che contraddistinguono
il settore: del resto l’esperienza di un me-
stiere non si costruisce mica in un giorno!
Sentivamo però la necessità di approfon-
dire temi che da anni alimentano quella
che è appunto la nostra mission: creare
soluzioni per migliorare l’accessibilità e la
vivibilità dell’ambiente bagno, pensando a
spazi che siano sicuri ed inclusivi.
Nelle pagine che andrete a leggere avrete
modo di capire meglio aspetti come il de-
sign universale o l’aging in place, appro-
fondire il tema del life caring, conoscere i
principi dell’ergonomia. e ovviamente am-
pie parti dedicate ai nostri prodotti.
Ci piace essere umili, pertanto abbiamo
capito sin da subito che la credibilit
à di un
progetto non può prescindere dal coinvol-
gimento di professionisti in grado di dar-
ci un punto di vista terzo, un contributo
esterno, non contaminato dal nostro mo-
dus operandi.
Questo documento che mi piace chia-
mare “catamagazine” restituisce dunque
un po’ di quello che siamo: parla della no-
stra esperienza, della nostra attenzione a
trasmettere concetti e temi spesso sotto-
valutati, della nostra passione, della nostra
vita. Della nostra mission, appunto.
Ci auguriamo possa incontrare il vostro
gradimento.