posito di tempo, lo spazio e l’utilizzo che ne facciamo sono sempre
in divenire.
Le modifiche agli ambienti in cui si vive non seguono neces-
sariamente l’avanzare dell’età, ma rispondono a variazioni dello
stile di vita e delle abitudini che possono insorgere anche in modo
improvviso. Avere uno spazio che è già predisposto a un cambia-
mento agevola ogni tipo di trasformazione. Nell’area bagno questi
mutamenti sono spesso più necessari che altrove, dovendo, anche
in contesti pubblici e contract, essere quanto pi
ù inclusivi possibi-
le. L’inclusività prevede la valorizzazione delle differenze, non l’ap-
piattimento in concetti omogenei. La convenzionalità cede il posto
alla compresenza e questo cambiamento di paradigma è palpabile
nella società contemporanea. Maturare una consapevolezza del
cambiamento insegna a chiedersi come anticiparlo e come gestir-
lo, mettendo a fuoco gli individui e le loro mutevoli gerarchie dei
bisogni.
I principi del Life Caring Design, che mettono al primo posto
la persona con la sua necessità di benessere nella vita quotidiana,
possono essere riassunti in questi concetti:
il design funziona solo quando è life caring, cioè quando è
pensato per accompagnare gli utilizzatori in tutte le stagioni
della vita, anche nel caso in cui dovesse sopraggiungere un
cambiamento delle abilità fisiche o cognitive di un soggetto
dovuto all’età, alla nascita di un figlio o ad altri accadimenti
nella quotidianità degli individui;
progettare prima per progettare meglio. Il Life Caring Design
dà vita a prodotti predisposti a una con
figurazione mutabile che
consente l’integrazione di nuovi elementi. Progettare un am-
biente pensando in anticipo a future necessità solleva da pros-
sime, e magari invadenti, modifiche da apportare agli ambienti;
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