lcuni studi, svolti in
Giappone, hanno ipo-
tizzato che la postura
migliore per l’espleta-
mento delle funzioni
corporee, sia quella
in cui ci si pone accovacciati e protesi in
avanti, simile a quella che si assumerebbe
durante l’esercizio di “squat” nell’allena-
mento con i pesi. Del resto molti animali
- cani, gatti ma anche primati - all’atto di
defecare assumono questa posizione.
Nella nostra società è ormai largamen-
te diffuso il vaso sanitario che prevede di
sedersi per svolgere le funzioni fisiologi-
che tuttavia la posizione che consente di
tenere non è esattamente quella accovac-
ciata, anche ricorrendo ad uno sgabellino
posto davanti al sanitario su cui poggiare
i piedi costringendoci così ad alzare le
gambe.
Sebbene sia questo un argomento poco
attraente, e per certi versi scarsamente
trattato, un po’ per ragioni di pudicizia
ma anche perché ritenuto probabilmente
poco interessante, in realtà è un tema
piuttosto articolato perché diversi aspetti
interferiscono a vario titolo nell’espleta-
mento della funzione fisiologica; uno di
questi riguarda l’altezza da terra del vaso
sanitario.
Al fine di poter inquadrare corretta-
mente la questione è necessario riferirsi
all’individuo ed in particolare ad alcuni
aspetti di antropometria.
Le misure corporee e il rapporto tra le
parti del corpo, nell’ambito di un deter-
minato gruppo etnico, dovrebbero essere
tenute in considerazione nella realizza-
zione di ogni strumento o prodotto. Il
concetto di misure “standard” o “comuni”,
a cui ricorre l’industria per ragioni di
ottimizzazione della produzione seriale, è
una convenzione che porta alla definizio-
ne di forme e dimensioni che per determi-
Stefano monelli
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