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za, come muffe ed infiltrazioni, riscontrati nel 37% delle palestre, nel 30% delle aule, nel
28% dei corridoi, nel 24% dei bagni.
Una scuola su quattro (23%) presentava uno stato di manutenzione del tutto inadeguato;
solo il 3% era in ottimo stato.
L’87% Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione, o dei Dirigenti, aveva ri-
chiesto interventi manutentivi all’ente proprietario, ma in un caso su cinque non è stato
effettuato alcun intervento. Nel 14% è stato effettuato con molto ritardo, nel 43% con qual-
che ritardo e solo nel 22% dei casi tempestivamente.
Una scuola su quattro aveva chiesto interventi di tipo strutturale che nel 74% non sono
stati mai effettuati dall’Ente locale. Nel 21% dei casi, l’Ente è intervenuto con molto ritar-
do, nel 5% con qualche ritardo e in nessun caso tempestivamente.
Questi dati pur nella loro sintesi e parzialità, dato che non possono essere ulteriormente
approfonditi perché non sono argomento specifico di questo articolo, dimostrano che il tema
della edilizia scolastica nel nostro paese è molto rilevante e richiederebbe una adeguata at-
tenzione che speriamo possa essere stata finalmente individuata una soluzione per quanto
riguarda il monitoraggio.
glI ambIentI bagno delle scuole
Dopo questa breve, ma utile, digressione orientiamo ora la nostra attenzione sull’argo-
mento di questo testo, iniziando dalla individuazione delle norme a cui un progettista o
un installatore dovrebbero fare riferimento nel momento in cui si accingono ad intervenire
negli ambienti bagno in edifici scolastici.
La norma di riferimento per l’edilizia scolastica è la legge Nr.: 23 del 11/01/1996, con cui
lo stato italiano, ha trasferito agli enti locali la realizzazione, fornitura e manutenzione ordi-
naria e straordinaria degli edifici destinati a questo uso.